2008-07-12 08:26:20

Il Papa partito per Sydney in occasione della 23^ Giornata Mondiale della Gioventù


Sta entrando nel vivo la 23^ Giornata Mondiale della Gioventù di Sidney dal tema “Avrete forza nello Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”. Grande attesa nei ragazzi, provenienti da tutto il mondo, per l’imminente incontro con il Papa. Benedetto XVI è decollato dall’aeroporto di Fiumicino alle 10.30 alla volta dell’Australia e, dopo alcuni giorni di riposo, sarà con i giovani dal 17 luglio prossimo. Sull’attesa di questo evento, la linea al nostro inviato a Sidney, Roberto Piermarini: RealAudioMP3

Ma cosa ha caratterizzato, nella fase di preparazione, questa GMG rispetto alle altre? Risponde al microfono di Roberto Piermarini, il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney e primate della Chiesa dell’Australia:RealAudioMP3

R. – Mi sembra che in gran parte è molto simile. Forse una differenza importante sta nel fatto che noi abbiamo ricevuto un grande aiuto dai governi: sia dal governo federale sia dal governo della nostra provincia. Siamo circa 5 milioni di cattolici e senza questo aiuto non sarebbe stato possibile celebrare questa GMG.

D. – Sempre nella fase di preparazione di questa GMG, quali risultati ha dato il pellegrinaggio della Croce in terra australiana?

R. – La Croce con l’icona e con un “message stick” dei nostri aborigeni - degli indigeni di Sydney che invitano tutti gli altri indigeni dell’Australia a venire qui - ha girato tutto il Paese negli ultimi 12 mesi. Circa 400 mila giovani australiani si sono ritrovati a pregare sotto la Croce.

D. – Lei crede che questa Giornata Mondiale della Gioventù possa risanare il delicato rapporto con le comunità aborigene australiane?

R. – Certamente contribuirà a questo obiettivo. Noi abbiamo lavorato intensamente affinché gli aborigeni, fin dall’inizio, fossero coinvolti nella preparazione. Ora sono veramente impegnati sia nella preparazione sia nelle diverse fasi della celebrazione stessa della Giornata.

D. – Eminenza, vorrei parlare anche del dopo GMG: forse sembra prematuro, prima di questo evento, ma credo che sia importante. Le diocesi e le parrocchie si stanno preparando al dopo-GMG? Lei cosa si aspetta da questo evento ecclesiale?

R. – Le parrocchie e le scuole devono aumentare la loro collaborazione. Attualmente, stiamo acquistando un nuovo centro per i nostri giovani, per i ritiri spirituali e per i “camps”. Abbiamo anche dato vita ad un comitato per individuare le azioni da intraprendere nella collaborazione, per raccogliere i frutti di questa Giornata Mondiale della Gioventù.

Sul clima di attesa e sulle novità di questa edizione della GMG si sofferma anche mons. Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, intervistato da Davide Dionisi:RealAudioMP3

R. – C’è una grandissima attesa a Sydney. Vedo che gli ultimi preparativi sono proprio nella fase caldissima. Tutta la città sarà piena di bandiere della Giornata Mondiale della Gioventù. La città è molto bella, con un bel porto, con la famosa Opera House, Harbour bridge. Nell’insieme, c’è proprio una grande attesa.

D. - Da Colonia a Sidney, in questi anni come è cambiato il mondo dei giovani e come ha risposto la Chiesa?

R. – Io credo che dopo Colonia il tema “Giovani” e “Gioventù”, almeno nel nostro mondo della Chiesa cattolica, sia stato un tema molto vivo. Noi abbiamo fatto un Forum sui giovani nel mondo del lavoro. Da parte della Chiesa, secondo me, è stato fatto molto. Noi cerchiamo con il Consiglio per i Laici, che ha questa responsabilità, di fare del nostro meglio. E questo si vede anche nella preparazione di Sydney. E’ un tema molto interessante. La missione, l’evangelizzazione, la testimonianza sono argomenti importantissimi, che possono dare secondo me molto alle giovani generazioni.

D. - Ogni GMG richiama l’attenzione di tanti ragazzi che si muovono da ogni parte del mondo per abbracciare il Santo Padre. Quale fascino suscita nei giovani questo appuntamento?

R. – Naturalmente, incontrare il Santo Padre con la sua parola profonda, la sua grande esperienza teologica, direi anche umanistica, è per tutti un grande avvenimento, che tocca il cuore nell’intimo. Ma dall’altra parte, c’è anche l’incontro con altri giovani provenienti da quasi 200 nazioni. Allora a Sydney sarà rappresentato tutto il mondo, in piccoli e grandi gruppi. Per un giovane è una cosa bellissima vedere altri incontrare altri. Oggi tanti giovani conoscono più lingue e non hanno grandi difficoltà a parlare con i giovani di altri continenti e di altre esperienze ed altre culture. Io credo che per un giovane sia un viaggio veramente lunghissimo. Ma credo che i giovani verranno ricompensati, secondo me, con delle esperienze indimenticabili.

D. - I giovani sono sempre al centro di indagini e studi specifici. Si tratta per lo più di approfondimenti che raramente, poi, si coniugano con le reali esigenze dei ragazzi e si trasformano in politiche per i giovani. In che modo, la GMG può offrire un contributo per focalizzare meglio l’attenzione sulle esigenze e sui problemi delle nuove generazioni?

R. – La GMG mette al centro il tema “Giovani”. Mette al centro i giovani in tutte le loro dimensioni, anche nei problemi. Conosciamo il problema del lavoro, conosciamo i problemi della preparazione per la vita futura. Io credo che l'impegno della Chiesa sia più a livello educativo, a livello etico, nel toccare anche problemi importanti per la vita futura. Questo è il nostro contributo. Gli altri dovrebbero fare la loro parte e noi cerchiamo di fare la nostra.

D. - Il messaggio di mons. Clemens a tutti i ragazzi che arriveranno a Sidney e parteciperanno a questo straordinario evento...

R. – Io auguro che tutti si aprano a questa grande esperienza, che partecipino naturalmente alle catechesi, che facciano le loro domande. E’ forse un momento unico nella vita per poter dialogare con i vescovi di tutto il mondo. Io direi di cercare il massimo nell’incontro con gli altri giovani e, naturalmente, vedere la realtà dell’Australia, della città di Sydney. Questa è una città multiculturale, dove si vedono le razze di tutto il mondo, anche con un accento asiatico. Per me si tratta di una chance grandissima, forse unica, in tutta la vita!

“Basta con le preoccupazioni e le perplessità. Ora è tempo di dare spazio alla gioia, perché sono certo che l’arrivo del Papa, insieme con i giovani di tutto il mondo cambierà il volto di Sydney”. Mons. Anthony Fisher, segretario generale del Comitato organizzatore australiano della GMG, risponde così a chi gli pone le consuete domande su sicurezza, spese, impatto dei ragazzi sulla città. Il giovane vescovo ausiliare, vero motore logistico dell’evento, ha tenuto oggi una informale conferenza stampa in occasione dell’inaugurazione del dipinto di "Nostra Signora della Croce del Sud", appositamente commissionato dal cardinale George Pell per la GMG. Il servizio di Mimmo Muolo, inviato del quotidiano "Avvenire" a Sydney:RealAudioMP3

La Giornata mondiale – ha ricordato Fisher – è soprattutto un evento religioso. E dimostrerà che i giovani cattolici sanno vivere la propria fede in modo gioioso, rispettando le opinioni degli altri e anche l’ambiente in cui si trovano. “Speriamo – ha aggiunto il vescovo – che anche chi non la pensa come noi manifesti le proprie idee con analogo rispetto”. Secondo il segretario del Comitato organizzatore, comunque, l’atmosfera di iniziale freddezza sta cambiando. “Il direttore dell’aeroporto internazionale – ha riferito – mi ha detto che non hanno mai lavorato come in questi giorni, ma anche che non hanno mai visto persone più felici dei giovani che stanno arrivando. Io sono certo che quando tra qualche giorno la città si riempirà di pellegrini, anche gli abitanti di Sydney cambieranno opinione”. Alla cerimonia di inaugurazione del dipinto hanno preso parte anche il cardinale Stanislaw Rylko e mons. Josef Clemens, rispettivamente presidente e segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, che promuove le GMG. Presenze che anticipano l’arrivo del Papa, previsto per domenica, e che fanno capire che ormai il World Youth Day sta per cominciare.

“La distanza e lo sforzo richiesto per andare in Australia rende la visita più preziosa ed il nostro benvenuto entusiastico”. E’ quanto ha affermato, in questi giorni, l’ambasciatrice australiana presso la Santa Sede, Anne Maree Plunkett, rivolgendosi ai giornalisti che seguiranno la Giornata Mondiale della Gioventù. "Siamo onorati – ha aggiunto l’ambasciatrice – che il Santo Padre sarà tra noi. Siamo molto contenti per il gran numero di giovani pellegrini che si uniranno ai giovani australiani per partecipare alla GMG". Al microfono di Christopher Altieri, la stessa ambasciatrice Anne Maree Plunkett:RealAudioMP3

R. – I think, first of all, ...
"Penso prima di tutto, leggendo i giornali australiani, che ci sia un’attenzione crescente per la visita del Santo Padre e per il suo programma nelle diocesi. C’è certamente un sempre maggiore senso di coinvolgimento nella comunità. Anche il viaggio della Croce e dell’icona per tutta l’Australia ha ricevuto vasta eco nelle comunità locali e a livello nazionale. E’ stato poi molto ripreso il discorso con il saluto rivolto dal primo ministro. Cresce inoltre la consapevolezza del fatto che si tratti di un’occasione importante. L’Australia è pronta ad accogliere il Papa e, ormai, non si deve attendere più molto".







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